Angelo Zilio ha dedicato a “Pegaso” la personale di Nove, un progetto nato in collaborazione con il Museo della Ceramica G. Gianetti di Saronno. Una raccolta di opere realizzate con diversi materiali ceramici e tutte prodotte da Angelo durante la sua residenza artistica tra Bassano e Nove. Alcune sono frutto di cotture a legna ad alte temperature. Un metodo che Angelo ha potuto sperimentare assieme a Fabio Poli, titolare della Cibas Impasti, sede della residenza.
Il suo lavoro nasce dall’esigenza primaria di esprimere attraverso il fare le riflessioni nate dall’osservazione di ciò che gli sta attorno. Laureato in Scienze Naturali, si diletta fin da bambino col disegno, e da subito alcuni elementi si fissano nella memoria, nel sentire, diventando i segni del suo fare arte. Il passaggio alla ceramica arriva dopo, con l’incontro alle Fornaci Ibis dei fratelli Giorgio e Gianni Robustelli. Zilio acquisisce la tecnica e le regole della ceramica, sperimentando e lasciandosi coinvolgere. Le sue esperienze ad un certo punto si incanalano in una direzione: il tornio con gli oggetti, gli animali, lo studio delle opere di Fontana, il desiderio di raccontare qualcosa di più grande. I grandi vasi, dopo l’esperienza con Shozo Michikawa, cominciano a deformarsi, ad essere materia in trasformazione, tempo che si svolge e si riavvolge su sé stesso. I vasi diventano animali, come gli antichi rhyton, diventano forme della nostra memoria che ci permettono di volare. I vasi si aprono, si dilatano, si schiacciano, diventano testa e bocca, pancia, zampe, energia, memoria passata e futura. I suoi Pegaso sprigionano energia e libertà, rappresentano il nostro lato indomabile e docile. La forma ed il movimento si sprigiona dalle rotture, dalle impressioni del gesto sulla materia, Angelo è un demiurgo dal cuore gentile che ci ammalia, ci circonda e ci abbraccia; al tornio le sue mani creano figure, danno vita alla terra.
Non possiamo inoltre dimenticare che Angelo è stato protagonista ed ideatore anche della performance di cotture sperimentali a legna “Mythos”. Le origini di Pegaso”, un forno carta contenente tre sfere di 30 cm circa di diametro, estratte incandescenti e contenenti nel nucleo degli altri piccoli Pegaso, uno ora esposto al Museo di Nove ed uno a Saronno. Oltre alla mostra al Museo Civico, visitabile fino a febbraio 2020, alcuni lavori di Angelo sono stati esposti anche da MOMI restaurant e presentati durante il Social Table del 20 settembre scorso, accompagnati dall’enorme murales realizzato la notte prima dei Portoni Aperti, in cui Angelo coniuga immagini e testo per raccontare la nascita poetica delle sue opere. Gilö è un grande filosofo scultore, totalmente immerso nella cultura classica, in comunicazione sinestetica con tutte le epoche.