A cura di Edoardo Lo Cicero e Alessandro Bertoncello
Le opere selezionate riguardano il periodo in cui Palazzo Baccin fu sede di una prestigiosa manifattura ceramica: la Zanolli-Sebellin- Zarpellon. Si è scelto di allestire le teche del BiblioMuseo con opere conservate nei magazzini museali, raramente esposte negli spazi del Museo Civico, in un’ottica di valorizzazione del patrimonio museale e della storia delle manifatture locali. L’allestimento, curato da Edoardo Lo Cicero e dal Conservatore del Museo Civico della Ceramica di Nove Alessandro Bertoncello si intitola “La Linea Moderna. Il Déco Nelle Ceramiche Venete”. Sarà la prima di una serie di mostre co-curate, l’attuale allestimento durerà fino all’autunno del 2023 per poi essere sostituito con un’altra esposizione tematica, sempre con la finalità di offrire visibilità alla storia della ceramica novese, ai suoi artisti, alle sue manifatture.
Il periodo compreso tra le due guerre mondiali si presenta come uno dei più complessi banchi di prova per l’analisi delle variazioni del gusto che interessarono le arti decorative. Durante gli anni Venti e Trenta del Novecento, infatti, si assiste da un lato all’agonia dello stile Liberty, ormai divenuto maniera e tradito nella sua volontà di creare oggetti d’arte unici e singolari, ma dall’altro si può osservare il rapido affermarsi della corrente razionalista, del gusto Déco e di mutevoli suggestioni provenienti dalle avanguardie storiche. Pur nelle sue specifiche peculiarità, nemmeno Nove fu adiabatica a tali mutamenti, come non lo fu il contesto della produzione artigiana veneta in generale.
Nello specifico, la produzione ceramica veneta della prima metà del Novecento presenta due percorsi, uno ortodosso, attento cioè alla tradizione, e uno moderno, che guarda alle novità stilistiche presentate
alle varie mostre ed esposizioni nazionali e internazionali. Questi percorsi si sono mossi come due treni posti su binari paralleli, capaci di avvicinarsi solo per brevi tratti. Perseguiti entrambi dalla maggior parte delle manifatture (che presentavano infatti due campionari, uno classico e uno moderno), essi sono giunti infine alle sintesi stilistiche del secondo dopoguerra ma, fino a quel momento, non si sono toccati (se non di rado) pur essendo inventati e prodotti dalle stesse abili mani.
Le varie vetrine espongono un piccolo campionario di ciò che di moderno era prodotto da alcune manifatture novesi, vicentine e veneziane. La principale corrente stilistica in mostra è quella aderente
al cosiddetto gusto Déco, magnificamente espresso dai prodotti della vicentina “La Freccia”, dall’immaginazione di Enrico Cacciaguerra visibile nel grande vaso della “Agostinelli – Dal Prà” e, infine, nella vetrina dedicata alla “Bottega del Vasaio Dolcetti”, questa sì capace di coniugare efficacemente la tradizione con le istanze del moderno.
Reagisce alla dirompenza del nuovo stile anche la Regia Scuola “De Fabris”, che da roccaforte della tradizione, dalla metà degli anni Trenta in poi, si aprì progressivamente al moderno. Vengono anche esposte, infine, alcune ceramiche della “Zanolli-Sebelin-Zarpellon” (per loro una sorta di ritorno a casa, dato che palazzo Baccin fu la sede di questa storica manifattura), interessanti perché capaci di guardare con grande ironia a certi tratti tipici della modernità attingendo a piene mani da ambiti quali quelli dei comics e il cinema.
La mostra è visitabile negli orari di apertura della Biblioteca Comunale.
Per informazioni sugli orari di apertura: https://biblioinrete.comperio.it/library/bibliomuseo/
Lun | 09:00 – 12:30 15:00 – 18:30 |
Mar | Chiusa |
Mer | 15:00 – 18:30 |
Gio | 15:00 – 18:30 |
Ven | 09:00 – 12:30 |
Sab | Chiusa |
Dom | Chiusa |