La Roggia Isacchina e il parapetto didattico
La storia di Nove, cittadina situata sulla destra del Brenta nella pianura di Bassano, a pochi chilometri da Marostica, ha origine dal fiume, che qui, nella parte nordorientale della provincia di Vicenza, acquista la massima ampiezza.
Le terre stesse della città furono strappate alle acque, da qui il toponimo le “Terre Nove”; fu la vicinanza di “la Brenta” a determinare le fortune
economiche della città e a definirne i connotati di “terra di ceramica”.
Del fiume venivano utilizzati i depositi di materiali alluvionali, sabbia e ghiaie, ciottoli di quarzo e di calcio carbonato, utilizzati per gli impasti ceramici. Del fiume si sfruttava l’energia idraulica per azionare i mulini ed i loro complessi macchinari usati per la miscelazione e la preparazione delle terre e delle vernici.
In ultima, grazie al Brenta, si potevano trasportare il legname per i forni ed i prodotti finiti. Vennero costruiti una serie di canali artificiali, tra i quali la più antica è la Roggia Isacchina, citata già in alcuni documenti del ‘300.